domenica 17 dicembre 2017

Panettone VS Pandoro? Che la sfida natalizia abbia inizio!


Panettone o Pandoro? La gara tra i due dolci più famosi delle festività natalizie sta per incominciare in questo 2017. Ma prima di iniziare questa sfida, bisogna tornare indietro nel tempo e sapere le origini su questi due dolci:

L'ORIGINE DEL PANETTONE
Cercare di capire quale sia la sua vera origine è parecchio complicata, ma quella più gettonata sembra essere quella che riguarda il cuoco che fu al servizio di Ludovico il Moro, quindi dal 1400 fino al 1500.

Il cuoco fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale per stupire i molti invitati nobili che sarebbero stati presenti; il tutto andò alla perfezione, tranne per il dolce che finì, per errore, a bruciacchiarsi nel forno, a causa di una dimenticanza. Ormai carbonizzato, mandò in disperazione il cuoco che, però, venne incoraggiato da un piccolo sguattero, Toni, a portare in tavola un dolce di sua manifattura, realizzato “con quanto è rimasto in dispensa – un po’ di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta”. Naturalmente la scelta comportava un enorme rischio, e si racconta che il cuoco, tremante, si mise dietro ad una tenda per spiare gli ospiti e constatarne le reazioni. Il rischio si rivelò sensato: tutti furono così entusiasti che il cuoco rivelò il “segreto” al duca: “L’è ‘l pan del Toni“, cioè “è il pane di Toni”, da cui poi è derivato il nome “panettone”, appunto.

Questa invece pur essendo una leggenda non merita di non essere non citata:
Milano, teatro della storia d’amore tra Ughetto e Adalgisa. Lui falconiere del Duca, lei figlia di un fornaio, vennero ostacolati in questa unione proprio come Romeo e Giulietta. In più, come se non bastasse, il padre di Adalgisa cominciò ad avere seri problemi economici dovuti alla malattia del suo garzone e alla perdita di numerosi clienti, costringendo la fanciulla a lavorare per pochi soldi in mansioni molto umili per sostenere, in qualche modo, la famiglia. A questo punto, Ughetto decise di fornire il proprio aiuto come garzone per risollevare le sorti di tutti. In quel periodo cominciò anche a sperimentare nuove ricette per il pane, aggiungendo prima il burro e poi lo zucchero, finendo per osare anche pezzetti di cedro candito e uova . Il risultato fu un incredibile successo. L’evoluzione natalizia fu l’aggiunta dell’uva passa, che consacrò per sempre quelli che poi sarebbero stati chiamati “I bei panett cont i ughett“. E fu così che i due poterono anche coronare il loro sogno d’amore, sposandosi e condividendo, per sempre, la vita insieme.

L'ORIGINE DEL PANDORO
Anche sul Pandoro se ne potrebbe parlare tanto, ma anche lì si cercherà di riassumere:

Si pensi che addirittura la sua origine fu nell'antica Roma: ne fa, infatti, menzione Plinio il Vecchio in uno scritto minore che risale al primo secolo d.C., ai tempi di Plinio il Vecchio, che cita un cuoco di nome Vergilius Stephanus Senex che preparò un "panis" con fiori di farina, burro e olio.

Il nome del dolce deriva appunto da "Pan de oro" e veniva servito intorno al XIII secolo sulle tavole dei nobili veneziani. La nascita della ricetta moderna, almeno come la intendiamo oggi, risale all'Ottocento, come evoluzione del nadalin, dolce veronese che ha ottenuto il riconoscimento della De.Co solamente nel 2012.

Il 14 ottobre 1894 Domenico Melegatti, fondatore dell'omonima industria dolciaria veronese, depositò all'ufficio brevetti un dolce morbido e dal caratteristico corpo a forma di stella a otto punte, opera dell'artista Angelo Dall'Oca Bianca, pittore impressionista.

PANETTONE VS PANDORO
Ed arriviamo finalmente, alla vera e propria sfida natalizia tra i due dolci più famosi e conosciuti del mondo nel periodo natalizio, cominciamo:

Composizione:
Pur esempio entrambi mangiabili allo stesso modo e nello stesso periodo specifico, è bene da notare che il Pandoro un po' più calorico rispetto al Panettone, rispettivamente ben 414 contro i 386 in 100 grammi e in più possiede una leggera presenza in più di Proteine (8 vs 6) e Lipidi (20 vs 15) rispetto al Panettone, il discorso però non vale per i Glucidi (56 vs 52), dove ne contiene di più nel Panettone, anche se in quantità leggera in più.

Legge:
PANETTONE
1. La denominazione « panettone » e' riservata al prodotto dolciario da forno a pasta morbida , ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida , di forma a base rotonda con crosta superiore screpolata e tagliata in modo caratteristico , di struttura soffice ad alveolatura allungata e aroma tipico di lievitazione a pasta acida . 
2. Salvo quanto previsto all'art. 7, l'impasto del panettone contiene i seguenti ingredienti: 
farina di frumento, zucchero, uova di gallina di categoria «A» o tuorlo d'uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del quattro per cento in tuorlo, materia grassa butirrica in quantità non inferiore al sedici per cento, uvetta e scorze di agrumi canditi in quantità non inferiore al venti per cento, lievito naturale costituito da pasta acida, sale. 
3. E' facolta' del produttore aggiungere anche i seguenti ingredienti : 
latte e derivati, miele, malto, burro di cacao, zuccheri, lievito avente i requisiti di cui all'art. 8 del decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 1998, n. 502, fino al limite dell'un per cento, aromi naturali e naturali identici, emulsionanti, il conservante acido sorbico, il conservante sorbato di potassio.

PANDORO
1. La denominazione « pandoro » e' riservata al prodotto dolciario da forno a pasta morbida , ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida di forma a tronco di cono con sezione a stella ottagonale e con superficie esterna non crostosa , una struttura soffice e setosa ad alveolatura minuta ed uniforme ed aroma caratteristico di burro e vaniglia . 
2. Salvo quanto previsto all'art. 7, l'impasto del pandoro contiene i seguenti ingredienti: 
farina di frumento, zucchero, uova di gallina di categoria «A» o tuorlo d'uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del quattro per cento in tuorlo, materia grassa butirrica, in quantità non inferiore al venti per cento, lievito naturale costituito da pasta acida, aromi di vaniglia o vanillina, sale. 3. E' facolta ' del produttore aggiungere anche i seguenti ingredienti: 
latte e derivati, malto, burro di cacao, zuccheri, lievito avente i requisiti di cui all'art. 8 del decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 1998, n. 502, fino al limite dell'un per cento, zucchero impalpabile, aromi naturali e naturali identici, emulsionanti, il conservante acido sorbico, il conservante sorbato di potassio.

Da chi è più preferito?
Nella media italiana, il panettone è preferito dagli uomini e dalle persone più mature, mentre il pandoro trova i suoi estimatori principalmente tra i giovani e le donne.

Riciclo
Il panettone per anni è stato reinventato in nulla più che pudding e torte paesane. Ma oggi è stato sdoganato e lanciato nel magico mondo di finger food, entrée, appetizer salati. Abbinato a foie gras, pâté, confetture di ortaggi, formaggi, mostarde, persino cotechino, arriva in tavola molto prima del momento del dessert in versione crostino, canapè, sandwich.
Anche in questo caso, grazie a un piccolo capolavoro di “quelli del marketing”, nella fattispecie milanesi, desiderosi di svincolarlo dal contesto tradizionale e anche, perché no, dal periodo natalizio, proponendolo tutto l’anno come prodotto versatile. Riusciranno i nostri eroi?
Il povero pandoro fatica a tenere il passo e, tutt’al più, si fa riciclare in zuppe inglesi e tiramisù, insieme alla sua amica crema al mascarpone, al massimo in charlotte. Oppure? Avete qualche altro spunto per far fuori le rimanenze e ridare vita a una fetta un po’ possa di dolce veronese? Qualcosa di più interessante e goloso di una semplice passata nel tostapane, un velo di marmellata, un tuffo nel caffelatte?

Tipo di pasta
Pur essendo simili di stazza hanno delle differenze evidenti per quanto riguarda il tipo di pasta, infatti nel panettone è presente un buon profumo della lievitazione naturale, dall'altra parte abbiamo il burro, la fragranza dominante del pandoro.
Per quanto riguarda il nome, il panettone, come suggerisce il nome, ha una pasta dall’aspetto di pane, con mollica morbida dalle grosse occhiature, il pandoro invece è più simile a un panbrioche o a un pan di Spagna, con un impasto più fine e compatto.
Ed la più gettonata l'assenza di uvette e canditi nel pandoro ma onnipresenti nel panettone e spesso sgradite a quanti, alla fine, hanno eletto il pandoro il loro dolce di Natale.
Chi li ama ne coglie il sentore di frutta e di agrumi, ne apprezza la consistenza un po’ appiccicosa e la dolcezza intensa. Chi li odia li scarta e ne fa giardinetti ai bordi del piatto (come faccio spesso io quando mi servono del panettone invece del pandoro xD).

Questo è tutto, voi cosa preferite di più tra Panettone e Pandoro, io personalmente scelgo il Pandoro, perché è completamente asciutto dai grumi ed è (secondo me) più dolce e facile da mangiare, fatemelo sapere nei commenti, buone feste natalizie a tutti! :)
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