I ricercatori dell'Università di Montreal ha scoperto che chi gioca spesso a Platform 3D, come l'iconico Super Mario 64, avevano più materia grigia nel loro ippocampo dopo la partita.
Precedenti studi hanno mostrato risultati simili, ma solo per i giovani maschi di 20 anni, ma che non erano veramente rappresentativi per l'intera popolazione. Ora, è toccato il turno anche per gli anziani. Il team ha reclutato 33 persone di età compresa tra 55 e 75 anni e li ha divisi in tre gruppi: uno di loro ha dovuto giocare a Super Mario 64 regolarmente, il secondo ha preso lezioni di piano per la prima volta e il terzo non ha fatto nulla.
Incredibilmente gli ultimi due gruppi non ha avuto alcun aumento nella loro materia grigia, ma il gruppo Super Mario 64 invece sì. Il ricercatore capo Gregory West afferma che giocando ai platform come Super Mario, ai partecipanti viene costruita una mappa cognitiva dell'ambiente virtuale, che stimola l'ippocampo. Questo aiuta anche a invertire l'atrofia della materia grigia che tende a venire con la vecchiaia.
"La buona notizia è che possiamo invertire questi effetti e aumentare il volume imparando qualcosa di nuovo, e giochi come Super Mario 64, che attivano l'ippocampo, sembrano avere qualche potenziale in questo senso", ha detto West in una nota. "Resta da vedere se è specificamente l'attività cerebrale associata alla memoria spaziale che influenza la plasticità, o se si tratta semplicemente di imparare qualcosa di nuovo".
La materia grigia nell'ippocampo è vitale per il sistema nervoso centrale, e in particolare nell'ippocampo, contribuisce alla trasformazione delle memorie a breve termine in memorie a lungo termine e all'orientamento spaziale. La materia grigia dell'ippocampo è anche un significativo biomarker per i disturbi neurologici e psichiatrici, compreso l'Alzheimer.
Quindi, come dice un vecchio detto, i videogiochi non hanno età!