No, non siamo nel 1 Aprile, è davvero così!
Per chi non sa cosa sia Instant Article, è molto semplice!
Instant Article è un modo più semplice e veloce di leggere gli articoli di qualche sito esterno, però rimanendo nella stessa pagina precedente, infatti l'unico vantaggio di questa funzionalità è che non dovrete per forza aspettare qualche secondo di caricamento della pagina.
Ma la cosa che mi fa davvero inca***** è proprio quando una grande società monopolista come Facebook, sfrutti questa funzionalità per farci anche qualche altra cosa non proprio simpatica, ovvero inserire la possibilità di abbonarsi per leggere gli articoli, una cosa davvero da porci (il maiale è anche sinonimo di colui che mangia i soldi degli altri, es. i Politici)!
Il sistema di abbonamento sarà strutturato in due modi: il primo prevede la possibilità di leggere 10 articoli gratuitamente prima della richiesta di una sottoscrizione, mentre per il secondo consente agli editori di scegliere quali articoli lasciare gratuiti e quali mettere a pagamento. In entrambi i casi, Facebook dovrebbe lasciare il 100% dei ricavi in mano agli editori (ne dubito fortemente!).
Tra i primi partecipanti sono: Bild, The Boston Globe, The Economist, The Houston Chronicle, The San Francisco Chronicle, La Repubblica, Le Parisien, Spiegel, The Telegraph, Tronc (The Baltimore Sun, The Los Angeles Times, The San Diego Union-Tribune), e The Washington Post.
Qualcuno si chiederà? Perché Facebook ha fatto questo? Semplicissimo, gli stessi editori che gestiscono una propria pagina di Facebook, non riescono ad avere molto guadagno, a causa di pochi annunci, quindi la gente non era molto invogliata a leggere i loro articoli. Così mentre pian piano gli editori abbandonavano Facebook, quest'ultima pensò di permettere agli editori di sfruttare questa nuova funzionalità, tutto qua!
Per il momento, questa funzionalità esiste solo su Android tra Stati Uniti ed Europa.
Ma io dico, ma che senso ha sta cosa? Perché noi poveracci dobbiamo per forza pagare un abbonamento per leggere un articolo, quando lo si potrebbe andare nel sito vero e proprio di questi editori e leggere i loro articoli senza sborsare un soldo? Vergognoso proprio...